Ricerca contro la Sclerosi Multipla

La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca (mielina) del sistema nervoso centrale. Nella SM si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree del cervello (da cui il nome “multipla”). Questi eventi portano alla formazione di lesioni che evolvono da una fase iniziale infiammatoria ad una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine “sclerosi”.

Nel mondo, si contano circa 1,3 milioni di persone con SM, di cui circa 60.000 in Italia. La distribuzione della malattia non è uniforme: è più diffusa nelle zone lontane dall’Equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, mentre l’incidenza è più rara con l’avvicinarsi all’Equatore.

La SM è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni e nelle donne, che risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. I pazienti con SM presentano differenti sintomi in base alla diversa possibile localizzazione delle lesioni nel sistema nervoso centrale. I sintomi più comuni sono:

1) disturbi visivi (calo visivo rapido e significativo della vista, sdoppiamento della vista, movimenti non controllabili dell’occhio)

2) disturbi delle sensibilità (formicolii, sensazione di intorpidimento degli arti, perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo

3) fatica e debolezza (difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche usuali, perdita di forza muscolare).

Il 90% dei casi è costituito dalla forma “recidivante-remittente (RR)” caratterizzata da attacchi e remissioni. Gli attacchi spesso comprendono uno o più dei sintomi elencati in precedenza, di severità variabile. I sintomi durano almeno un giorno e generalmente scompaiono nel tempo, fino ad un recupero completo (fase di remissione). Nel tempo la forma RR può trasformarsi in secondariamente progressiva (il 40% entro i 10 anni e il 25% entro i 25 anni), caratterizza da pochi attacchi e da un graduale ma progressivo aumento della disabilità. Vi è inoltre una forma progressiva già dall’esordio (SM primariamente progressiva), più grave dalla forma RR, che comprende circa il 10% dei pazienti ed è caratterizzata da una generale assenza di attacchi e da una disabilità progressivamente ingravescente.

Si ritiene che la malattia sia causata da una attivazione anomala delle cellule del sistema immunitario, che vengono erroneamente attivate in periferia, entrano nel cervello e qui attaccano la mielina come se fosse una sostanza estranea all’organismo. Questa reazione provoca la secrezione di molecole infiammatorie, che appunto danneggiano la mielina. L’organismo è in grado per un certo tempo di recuperare, ma quando la mielina non viene riformata, le cellule neuronali iniziano a morire, processo che si manifesta con disabilità progressiva. La malattia è molto eterogenea, e presenta casi benigni, in cui la frequenza degli attacchi è bassa e l’invalidità lieve, e casi in cui la progressione è più veloce e severa.

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